Il borgo Tre Ponti ha insediamenti urbani relativamente recenti ma nasconde una storia densa di significato: ai tempi di Lodrisio Visconti e poi in seguito al succeduto figlio Ambrogio, il territorio del borgo era quasi interamente coperto da boschi, una grande riserva dove i signori di Besnate invitavano gli amici a battute di caccia; con selvaggina locale quale germani, aironi, pernici e persino qualche cinghiale.

La zona paludosa esistente dove ora c’è il nuovo ingresso autostradale era solcata pure da un torrente, ora prosciugato, e su questo torrente, per meglio agevolare gli inseguimenti delle prede (non dimentichiamoci che si cacciava a cavallo con arco e frecce), i Visconti fecero costruire diversi ponti in legno. Da molto tempo questi ponti non esistono più, ma la loro memoria rimane con la costruzione in epoca moderna del ponte ferroviario-autostradale a tre arcate, doveroso quindi il nome di Tre Ponti dato al nostro borgo.

Più in là (ai tempi dei Promessi Sposi del Manzoni) in seguito all’epidemia di peste che colpì anche queste zone, una parte del nostro territorio servì da camposanto. E’ infine attualità l’attraversamento della ferrovia e dell’autostrada del territorio una volta percorso dalle piste di caccia.

I colori del borgo sono il bianco e il rosso: la tradizione popolare vuole derivati dal colore di alcuni lilium selvatici candidi, screziati di rosso, una volta comuni in questo borgo nelle zone umide e nelle rive, ora un ricordo che rivive nei nostri drappi.

Le vie del borgo sono: via Libertà e IVnovembre(n. dispari), via Marconi e Gallarate(n. pari), via Zaro, Fermi, Pacinotti, Meucci, Rossini, Verdi, Puccini, Toscanini, Carducci, Piaggio, Roma, Fogazzaro, Monte Grappa, Delle cave, Verga, da Vinci, Pascoli, Manzoni, Sauro.